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06 maggio 2014

ARAZZO

L'arazzo è una forma di arte tessile che si pone a metà strada tra l'artigianato e la rappresentazione artistica. Tecnicamente è un tessuto a dominante di trama (poiché a lavoro finito l'ordito non si vede) realizzato a mano su un telaio e destinato a rivestire le pareti. Solitamente di ampio formato, rappresenta grandi disegni molto dettagliati.


Il disegno preparatorio, o cartone, di un arazzo veniva realizzato da un pittore, anche di una certa fama: il risultato finale dipendeva dall'abilità dell'artigiano incaricato dell'esecuzione. Il termine italiano "arazzo" deriva dal nome della città francese di Arras, dove, nel Medioevo, venivano prodotti i migliori arazzi. Oggi viene impropriamente usato per indicare vari manufatti che si appendono ai muri realizzati con tecniche differenti come: il mezzo punto, il telaio Jacquard, il ricamo.



Più precisamente, per arazzo si deve intendere uno speciale tessuto eseguito a mano con telai di alto o basso liccio e per mezzo di fili di lana e di seta colorata e anche d'oro e d'argento, avvolti all'ordito e costituenti una trama che forma un disegno generalmente figurato e occupante tutta l'estensione dell'arazzo - salvo il fregio, quando ci sia - senza ripetersi; oltre a ciò, eseguito per essere appeso, generalmente, al muro. L'arazzo non va quindi confuso col tessuto che - a parte la trama diversa - è ottenuto meccanicamente e ripete più volte lo stesso disegno; non col tappeto, eseguito con ordito e trama del tutto diversi, anche se apparentemente può essere scambiato con l'arazzo di cui spesso ripete soggetti e motivi ma con minore finezza; non col ricamo, ove i fili colorati, formanti il disegno, sono semplicemente passati attraverso il canevaccio o la stoffa del fondo.








Salvo qualche differenza trascurabile e qualche perfezionamento moderno, l'arazzo viene anche oggi eseguito press'a poco come doveva eseguirsi almeno fin dal sec. XIV, a giudicare dagli esempî che ci rimangono di quel tempo. A seconda del telaio adoperato, l'arazzo può esser di alto liccio o di basso liccio. Il telaio di alto liccio è un telaio verticale ove due cosciali sostengono un curlo inferiore e un curlo superiore lunghi da 4 a metri. Ai curli si assicurano i matassoni dell'ordito, costituiti da solidi fili perpendicolari, generalmente di lana (se ne sono usati anche di canapa e di cotone, come di seta), lunghi un metro e mezzo in più della larghezza dell'arazzo che si vuole eseguire (per sostenere l'ordito nell'ultima parte del lavoro) e accostati in modo che ve ne siano da 9 a 10 per ogni centimetro. Generalmente i fili della trama sono tenuti separati e paralleli da una o più trecce o catenelle di spago tese in alto e parallele al curlo superiore. Si tende quindi l'ordito, girando il curlo superiore, cui il più dell'ordito rimane avvolto. Poi con uno o più cannelli di vetro, chiamati barre dell'ordito e collocati a sessanta cm. di altezza, si separano per un certo tratto i fili pari dai fili dispari, formando come due serie di detti fili, l'anteriore e la posteriore. 





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