L'inchiostro funziona anche con una penna, e le buone opere basate linea di disegno, punteggiata, macchiato e altri effetti vengono creati.
Il sumi-e era utilizzato anche per decorare paraventi, ventagli e accessori di ogni tipo, per illustrare poesie, storie a rotoli e come tecnica pittorica vera e propria.
Come nell'arte della calligrafia, l'artista prepara il proprio inchiostro (il sumi) polverizzando delle barrette contro un'apposita pietra (suzuri), oppure può utilizzarne di pronti.
I pennelli sono simili a quelli per la calligrafia, fatti di bambù con peli di capra, bue, cavallo, pecora, coniglio, martora, tasso, cervo, cinghiale o lupo. La punta del pennello è assottigliata, caratteristica indispensabile allo stile sumi-e.
Ogni pennello produce degli effetti diversi: quelli piccoli di peli di lupo possono fare linee sottili, quasi come quelle delle biro; quelli di pecora, del tipo chiamato grande nuvola, assorbono acqua ed inchiostro in grande quantità, lasciando sulla carta una traccia di inchiostro con una miriade di sfumature che vanno, gradualmente, dal grigio al nero.
Le linee tracciate non possono più essere cancellate o modificate: questa tecnica infatti richiede concentrazione, pratica e un grande talento.