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05 maggio 2014

Affresco

Col termine "a fresco" o "buon fresco" si intende la pittura murale nella quale i colori vengono stemperati in acqua e stesi sopra un intonaco fresco, ossia appena steso. Così operando, per reazione tra la calce dell'intonaco e il carbonio dell'aria, i colori vengono a fissarsi fino a divenire insolubili e acquistano una forte solidità. Questa reazione chimica prende il nome di "carbonatazione della calce", secondo la formula:
Ca (OH) 2 + CO2 Ca CO3 + H2O 
cioè l'idrato di calcio si combina con l'anidride carbonica e si ottiene carbonato di calcio + acqua che evapora.


Un esempio di come era la rigorosa procedura già praticata nel Trecento:


  • Il muro nudo veniva coperto con un consistente e ruvido strato di malta composta di sabbia calce (arriccio)


  • Sopra questo strato veniva realizzato l’intero disegno. Questo passaggio si chiamava sinopia, perché il colore della terra usata era di una tonalità rossastra (rosso sinopia) addolcita spesso con la mescolanza di ocra.


  •  Sopra la sinopia l’artista stendeva la malta ben lisciata, che corrispondeva all’ultimo strato di intonaco. Doveva calcolare esattamente la superficie da stratificare con la malta liscia perché aveva il tempo di una giornata per dipingerci sopra. Appena stesa la malta il pittore rafforzava i contorni velati del disegno ed iniziava il veloce e deciso lavoro, generalmente iniziando dalla parte alta a  sinistra.







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